PROGETTO ANGOLA

Referente a Ganda: Padre Adriano (PISI)
Referente in Italia:
Simone Galimberti 

Lo stato nazionale dell’Angola ebbe origine dalla colonizzazione portoghese. Nel XIX secolo gli insedianti europei iniziarono a stabilirsi nell’interno. Dopo una lunga rivolta anti-coloniale, fu raggiunta l’indipendenza nel 1975 come Repubblica Popolare dell’Angola marxista-leninista, uno stato monopartitico sostenuto dall’Unione Sovietica e da Cuba.
La guerra civile tra il Movimento Popolare di Liberazione dell’Angola, al governo, e gli insorti anti-comunisti dell’Unione Nazionale per l’Indipendenza Totale dell’Angola, sostenuti dagli Stati Uniti e dal Sud Africa, durò fino al 2002. Lo stato sovrano da allora è divenuto una repubblica costituzionale presidenziale unitaria relativamente stabile.
L’Angola occupa la 164º posizione dell’Indice sullo Sviluppo Umano, calcolato annualmente dal Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP/PNUD). Sebbene il paese potenzialmente potrebbe essere uno dei più ricchi del continente africano, grazie alla presenza sul suo territorio di giacimenti di petrolio e diamanti, la popolazione angolana è tra le più povere del mondo. Circa 12 milioni di persone vivono su un territorio in cui vi sono più mine che persone (15 milioni ; oltre 70.000 vittime e un amputato ogni 334 abitanti).
L’aspettativa di vita alla nascita è di 45 anni e la mortalità infantile è tra le più alte dell’Africa. Sempre secondo le statistiche UNDP/PNUD, 260 bambini ogni 1000 nascite non raggiungono i cinque anni d’età poiché il 20% non ha accesso a nessun tipo di alimentazione e non ha mezzi per difendersi dalla malaria.
Al problema dell’esistenza di un numero pressoché incalcolabile d’orfani di guerra, si aggiunge la mancanza quasi totale di strutture d’accoglienza e di educazione per i piccoli.

Nel 2004: 6.740,00 euro
per la costruzione di un’aula polifunzionale

Nel 2005: 9.827,00 euro
per la costruzione di una dispensa e un magazzino per alimenti

PREMESSA: COME NASCE IL PROGETTO

Conosciamo Simone Galimberti, rappresentante dell’Associazione italiana Walale, attraverso conoscenze comuni, Simone segue i ragazzini del Centro di accoglienza diurno del progetto ‘Pisi’, Progetto di reinserimento sociale infantile, fondato
nel 1997 da don Josè Adriano Ukwatchali, sacerdote cattolico angolano, parroco di Benguela in un contesto d’emergenza
con il fine di offrire una speranza a centinaia di bambini orfani di guerra, fra i quali numerosi bimbi soldato. Il centro è strutturato in due unità distinte, ma complementari, l’asilo e la scuola elementare, ospitate in due zone differenti di Ganda qui sono seguiti circa 600 bambini.
L’obiettivo principale è il loro recupero psicologico-emotivo attraverso percorsi pedagogici e didattici volti a superare
i traumi, senza dimenticare l’importanza fondamentale dell’aspetto nutrizionale garantito dal progetto.
Riconoscendo e valorizzando il ruolo della famiglia allargata africana (clan), il PISI è nato e si è sviluppato come un centro diurno per non sradicare i bambini dal loro contesto naturale e offrendo un sostanziale contributo alle stesse.

IL PROGETTO

L’edificio che ospita il Centro è solo parzialmente usufruibile perché la struttura è in parte pericolante. Tanto che i rappresentanti del Governo locale hanno imposto a Don Adriano di non accogliere più bambini.
Per questo si avverte la necessità di realizzare una struttura architettonica accogliente, decorosa e con spazi più idonei, risanando ed ampliando quanto già esistente e messo a disposizione del PISI.
Al momento parte della struttura originaria, adibita all’insegnamento primario, risulta inagibile e si è reso necessario lo spostamento di alcune attività nell’edificio destinato ad asilo.
Con il coinvolgimento di tutta la comunità locale e alcune organizzazioni non governative locali ed estere, si cercherà di migliorare ed ampliare la struttura utilizzata come scuola elementare.

A Micromondo viene chiesto aiuto per la realizzazione di un’aula polifunzionale, da adibire alle attività ludiche, ricreative e anche didattiche per i bambini.
La costruzione del nuovo edificio sarà effettuata secondo i seguenti principi:

  • Utilizzo di materiali reperibili in loco con l’eccezione dei mattoni e del cemento.
  • Tecniche di costruzione familiari alla gente del luogo
  • Manodopera locale

Nel 2005, Simone ci chiede di finanziare la costruzione di una dispensa e di un magazzino del centro di accoglienza.
I bambini ospiti della struttura ormai sono 750 e beneficiano di un programma di sostegno alimentare del PAM (World Food Programme), che richiede necessariamente spazi appositi per la conservazione di cibo e materiale da cucina.
Le due sale verranno costruite in maniera tradizionale, come già fatto con il salone polivalente, utilizzando personale e materiale locale.

Anche grazie a Micromondo
è stato possibile rendere più accogliente
il Centro diurno per i bambini di Benguela

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